Transizione 5.0 Decreto Legge n. 19 del 2 marzo 2024

Con il d.l. n. 19 del 2 marzo 2024 il governo ha istituito il Piano Transizione 5.0 al fine di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese introducendo così, allo stesso tempo, sia un nuovo livello rispetto a quella che è Industria 4.0 che un nuovo paradigma su cui indirizzare gli investimenti delle imprese Italiane residenti e delle stabili organizzazioni nel territorio dello stato dei soggetti non residenti.

L’articolo 38 del decreto, intitolato “Transizione 5.0”, stabilisce i termini istituzionali del nuovo piano per accedere al credito di imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati negli esercizi 2024 e 2025 a condizione che dai progetti di innovazione consegua una riduzione dei consumi energetici, in caso di non ottenimento di risparmi energetici l’investimento ricade nella normativa e nelle agevolazioni già note del del Piano Nazionale Industria 4.0.

Nell’attesa del decreto attuativo e delle delucidazioni ministeriali su come poter accedere al credito di imposta senza il rischio di incorrere in errori di interpretazione, possiamo comunque già affermare che, con Transizione 5.0, l’attenzione va spostata sul piano più ampio dell’ efficienza energetica che gli investimenti 4.0 devono garantire a partire dal 2024, in pratica se volessimo esprimerlo velocemente con una equazione:

5.0 = 4.0 + RISPARMIO ENERGETICO

Vediamo velocemente di riassumere quanto espresso con il decreto.

Beneficiari

L’incentivo è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

Beni agevolati
  • Per investimenti in beni materiali e immateriali nuovi Industry 4.0 di cui agli allegati A e B della legge di bilancio n. 232 del 11 dicembre 2016 a condizione che si consegua complessivamente tramite l’investimento una riduzione dei consumi energetici
  • a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding)
  • b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a)

Con questo esplicito riferimento il legislatore sembra voler indirizzare gli investimenti delle imprese decisamente verso una sempre più attenta gestione energetica e un monitoraggio continuo dei consumi energetici aziendali (Energy Dashboarding) ovvero il cruscotto aziendale dei consumi energetici degli impianti.

Sono inoltre agevolati:

  • a) gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta. Con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici di cui all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181.
  • b) le spese per la formazione del personale previste dall’articolo 31, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi
  • Costi di asseverazione 4.0 e certificazione energetica
  • Costi revisore dei conti imprese non obbligate
Agevolazioni previste

Credito d’imposta fino al 45% per investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 e al 63% per alcune tecnologie per l’efficienza energetica. Il decreto distingue le percentuali dell’agevolazione con riferimento al risparmio energetico dell’intera struttura produttiva ovvero del singolo processo produttivo. Vediamo in tabella di esporli.

Già nel decreto è esplicitamente richiamata l’inclusione dell’agevolazione per i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici, come StarMES o Powergy+, che consentono raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalle macchine in produzione o dalla sensoristica IoT di campo.

Attendiamo il decreto attuativo ma possiamo già dire che l’accesso ai benefici fiscali del Piano Transizione 5.0 passano per una diagnosi energetica ex ante ed ex post della struttura o dei processi produttivi interessati dall’innovazione introdotta, che pertanto va corredata con adeguati strumenti software per la raccolta e gestione dei dati di produzione ed energetici dell’azienda.

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Agevolazioni Investimenti Legge di Bilancio 2023

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Industria 4.0, come fare?

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2021 Gli incentivi Industria 4.0 per beni e software

La legge di bilancio 178 del 2020 art. 1 comma 1056 – 1057 – 1058 proroga le agevolazioni fiscali previste dal Piano Transizione 4.0.

Con uno stanziamento complessivo di circa 19 miliardi di euro (grazie anche al cofinanziamento europeo del programma Next generation UE) vengono rafforzati sia le aliquote che i massimali di spesa ammissibili con una riduzione dei tempi di fruizione degli incentivi a vantaggio di una maggiore liquidità per le imprese che investono in ottica 4.0.

Le agevolazioni sono riproposte in forma di credito di imposta da utilizzare in compensazione nel modello F24 e si traducono in un risparmio nel versamento delle imposte ed altri oneri.

Gli incentivi fiscali 4.0 sono inoltre cumulabili con altre agevolazioni regionali e nazionali fino al limite del 100% dei costi ammissibili, nel rispetto dei limiti stabiliti dai vari bandi. E’ possibile, per esempio, cumulare il credito di imposta con gli incentivi previsti dalla Legge Sabatini.

Riassumendo le principali agevolazioni per le aziende a seguito dell’approvazione della legge di bilancio del 2021 abbiamo:

  1.  Credito di imposta per investimenti Industria 4.0
  2. Sabatini
  3. Digital Transformation 4.0
  4. Altre agevolazioni:
  • Credito di imposta per Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design
  • Credito di imposta per Formazione 4.0
  • Innovation Manager

Credito di imposta per i beni materiali e immateriali (ex-iperammortamento)

Gli investimenti in beni materiali interconnessi devono rientrare nelle categorie indicate nell’allegato A della legge 232 del 2016 (Legge di Bilancio del 2017)  che ha istituito l’approccio Italiano agli incentivi I4.0 e si intendono beni usati per la produzione industriale:

  1. Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;
  2. Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
  3. Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.

Entità dell’agevolazione dal 16/11/2020 al 30/06/2023 (se con acconto versato di almeno il 20% entro 31/12/2022)

  • 50%  fino a 2,5M€ di investimento (era il 40% fino al 2020)
  • 30% fino a 10M€ di investimento (era il 20% fino al 2020)
  • 10% fino a 20M€ di investimento (non c’era nel 2020)

Gli investimenti in beni immateriali devono rientrare nelle categorie indicate nell’allegato B della legge 232 del 2016 (Legge di Bilancio del 2017 e successive modifiche) cui sono state aggiunti dalla l.d.b 178/2020 i seguenti beni per il 2021:

  1. Sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
  2. Software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
  3. Software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on field e di quelli mobili, rilevazione telematica di prestazioni e di guasti dei dispositivi on-field). Sono ammessi anche i canoni per le soluzioni in cloud.
  • 20% fino a 1M€ (era 15% fino a 700k) per i Software di gestione produzione (per esempio MES), logistica (per esempio Kanban Elettronico), sviluppo prodotti. Attenzione che sono comunque esclusi ERP e Gestionali

Fruizione degli incentivi e perizia

Anche nei tempi di fruizione e negli adempimenti burocratici sono stati introdotti miglioramenti per il 2021

  • Credito di imposta recuperabile in 1 anno per piccole imprese (fino a 5M€ di fatturato), 3 anni per fatturati superiori
  • Perizia asseverata obbligatoria (a dimostrazione della avvenuta integrazione e interconnessione dei beni e del rispetto degli altri requisiti obbligatori) oltre i 300.000 € di investimento
  • Autocertificazione del Legale Rappresentante dell’azienda se investimenti inferiori ai 300.000 € di investimento (munirsi anche di una analisi tecnica che spieghi l’avvenuta integrazione e interconnessione dei beni e rispetto degli altri requisiti obbligatori)

Credito di imposta per altri investimenti (ex superammortamento)

  1. Beni materiali generici (solo 2021):  10% (era 6% in 2020)
  2. Investimenti per lavoro agile (solo 2021):  15%
  3. Beni immateriali non 4.0, ad esempio CRM, ERP, e-commerce: 10% nel 2021 e 6% nel 2022.

Caratteristiche obbligatorie dei beni strumentali

E’ bene tenere sempre presente quali sono le caratteristiche obbligatorie dei beni previste dalla normativa del Piano Nazionale I 4.0

  1. controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller) che include soluzioni miste o combinate.
  2. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program, ovvero sistema gestionale, sistemi di pianificazione (ERP-MRP-MES), sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto (CAD-CAM), monitoraggio (SCADA). Si devono impiegare protocolli documentati e pubblici. Non necessariamente telecontrollo, ma invio di istruzioni!
  3. integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo che può essere fisica (sistemi di movimentazione automatizzati) o informativa (tracciabilità di prodotti/lotti con sistemi di identificazione, ovvero barcode/RFiD). L’integrazione (informativa) può essere anche con clienti/fornitori o con un dialogo diretto con altre macchine di produzione.
  4. interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive, ad esempio touchscreen.
  5. rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro, in generale obbligatorio.

Caratteristiche aggiuntive dei beni strumentali

Inoltre sono previste le seguenti caratteristiche aggiutive:

  1. sistemi di telemanutenzione (manutenzione da remoto o con assistenza remota) e/o telediagnosi (invio di informazioni sullo stato di alcuni componenti) e/o controllo in remoto (controllo o supervisione da remoto, es. SCADA).
  2. monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo ovvero monitoraggio di alcuni parametri del processo e correzione/stop automatico se anomalie (può essere l’operatore a correggere).
  3. caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico) ovvero digital twin sia residente su macchina che off-line, ma non semplice ciclo a vuoto. Notare che i sistemi di simulazione più comuni sono software terzi che possono beneficiare di super-ammortamento.

Riassumiamo brevemente anche gli altri incentivi eventualmente cumulabili e previsti da Legge Sabatini e Digital Transformation

Legge Sabatini

Abbattimento del tasso di interesse su mutui o leasing (da 20k a 4M€)

Quota:

  • Ordinaria 2,75% (risparmio 7% circa del valore dell’investimento)
  • Maggiorata per beni 4.0: 3,575% (risparmio 9,5% circa dell’investimento)

Tempo ritorno: 5 anni

Plus: garanzia statale fino all’80 del costo

Plus: unica soluzione per beni fino a 100k€

Attenzione non è cumulabile con Digital Transformation

Digital Transformation

Riservata alle PMI settore manifatturiero, commercio (e alcuni tipi di servizi) con fatturato superiore a 100.000 € e almeno 2 bilanci.

Attività: trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi mediante tecnologie 4.0 (advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cyber-security, big data e analytics); software; integrazione logisticae-commerceEDI; geolocalizzazione; in-store customer experience; block-chain; AIIoT

Per progetti tra 50  500 mila euro, massimo 18 mesi

Tipologie e spese ammesse:

  1. Innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione: personale dipendente (costo standard e >70% totale); strumenti e attrezzatture; consulenze, licenze, brevetti, know-how;
  2. Investimento: macchinari; impianti; attrezzature tecnologicamente avanzate; consulenza specialistica (max 10% dei costi); servizi SaaS

Entità:

  • 10% fondo perduto
  • 40% tasso 0 in 7 anni senza altre garanzie (beneficio pari al 5% circa dell’investimento)

Dal Kanban Tradizionale al Kanban 4.0

Le origini del Kanban

Parliamo di Kanban e soprattutto di quelli che sono i benefici nell’adottare un sistema di kanban elettronico.
La parola Kanban viene dal giapponese e significa letteralmente “carta segnale”…. cioè il cartellino autorizza gli avanzamenti nelle fasi produttive o negli approvvigionamenti.
Il kanban è nato nella gestione della produzione della Toyota (negli anni 50) e ha poi influenzato lo sviluppo agile in molti altri campi ed è stato applicato in tutto il mondo.
Nel corso del tempo il kanban ha attraversato una serie di trasformazioni e sono state implementate una serie di migliorie fino ai nostri giorni.

Scopo della metodologia Kanban

Nelle applicazioni classiche, anche in Italia, lo scopo della metodologia e i vantaggi introdotti nella sua applicazione sono ormai noti:

  • Primo tra tutti è che crea un flusso di lavoro continuo e ordinato, tramite il metodo Kanban si rovescia il punto di osservazione e si guarda ai processi produttivi e di approvvigionamento dal punto di vista che va da valle a monte.
  • È quindi una metodologia PULL, cioè è la domanda che richiama le attività di produzione e approvvigionamento che vengono effettuate e solo nel momento in cui ce n’è effettivamente bisogno.
  • È una applicazione di visual management e come tale consente una semplificazione dei processi immediata.
  • È un sistema per responsabilizzare gli operatori del magazzino o della produzione.
  • È uno dei tool che Toyota usa per raggiungere il santo Graal della produzione ovvero il lotto 1 a 1.
  • È una tecnica del just in time che consente una riduzione, anche drastica, della sovrapproduzione o del sovra scorta.
    Per riassumere brevemente è il metodo che decide quando e quanto produrre o approvvigionare in tutte le sue fasi cioè è la domanda che trascina gli avanzamenti lungo la catena del valore e nei processi.

I vantaggi della logica Kanban

Nelle applicazioni pratiche ci sono dei vantaggi che si concretizzano in diversi orizzonti temporali

Nell’immediato:

  • Crea un Flusso continuo e uniforme con le consegne che vengono standardizzate e i volumi che vengono stabilizzati
  • Questo comporta da subito un beneficio organizzativo mettendo ordine nella gestione

Nel breve periodo

  • Abbiamo una riduzione dei tempi di attraversamento dei processi con una gestione molto semplificata
  • e quindi una riduzione della burocrazia e una semplificazione della programmazione

Nel medio periodo

  • Con il sistema a regime abbiamo meno errori nella gestione con una stabilizzazione e una maggior precisione delle consegne e quindi con notevoli miglioramenti dell’accuratezza della scorta
  • Una maggiore regolarità e quindi una stabilizzazione del processo produttivo e della catena di fornitura
  • Un risparmio notevole dovuto alla riduzione del capitale circolante
  • Con la produzione in piccoli lotti infatti si ha una riduzione drastica delle scorte, in alcuni casi fino al 90%

Diciamo che questi vantaggi si possono ottenere adottando correttamente il sistema ma ci sono dei requisiti che bisogna osservare nell’applicazione

Vediamone alcuni….

I requisiti di una produzione a Kanban

Il kanban si presta ad essere bene implementato quando:

  • Abbiamo una domanda di prodotti Stabile e ripetitiva nel tempo, diciamo che funziona bene in assenza di variazioni o picchi
  • Il kanban richiede che i fornitori siano attivamente coinvolti in un rapporto leale e collaborativo…parliamo sia dei fornitori esterni che interni
  • Il processo produttivo deve essere stabile e razionale e la gestione delle eventuali modifiche deve essere robusta e controllata

Quindi per implementare efficacemente un buon sistema Kanban è fondamentale che vi sia

  • un’ottima conoscenza della metodologia
  • assicurarsi che gli operatori siano tutti ingaggiati nella sua applicazione, in pratica che vi sia una certa diligenza nel seguire il metodo.

Per le sue caratteristiche, il kanban quindi non è adatto ad essere applicato su tutti i codici articolo, proprio perché non tutti i codici presentano i requisiti di stabilità e ripetitività nel tempo.

Nell’applicazione comune si ricorre spesso a delle analisi sui codici articolo per individuare quelli che sono i candidati ideali ad essere gestiti con il metodo Kanban.

Nella matrice ABC-XYZ si può vedere come, il kanban venga in realtà affiancato anche ad altri metodi, con i quali può anche convivere all’interno di un’organizzazione e di una gestione.

Diciamo che il fattore «frequenza» è da privilegiare rispetto al fattore volume e, comunque, gli articoli da gestire a kanban sono senz’altro quelli che hanno:

  • movimentazione costante
  • e sono maggiormente significativi in termini di volume/valore
A-B-C peso in termini di volume/valore

X-Y-Z costanza/sporadicità nell’utilizzo (o produzione)

Nella matrice sono rappresentate anche alcune delle altre metodologie di gestione delle scorte come:

Consignment Stock = merce in conto deposito

Just in Sequence = è la tecnica più spinta, si tende a sincronizzare l’arrivo dei materiali in tempo reale nel preciso momento in cui devono essere utilizzati

Kanban = alta frequenza e alto consumo con scorta livellata al corretto dimensionamento del Lead Time di approvvigionamento

MRP = pianificazione dei fabbisogni dei materiali

Il Kanban quindi ha dei vantaggi ma anche dei limiti nelle applicazioni classiche.

I Limiti delle applicazioni tradizionali del Kanban

Per riassumere quindi i limiti dell’applicazione tradizionale del Kanban possiamo dire che dipendono dalle sue caratteristiche intrinseche:

  • Non è applicabile se i fornitori non sono affidabili o i lead time fluttuano oppure se ho una marcata variabilità nei volumi di materie prime necessarie al mio processo produttivo
  • È difficile da applicare se la domanda del prodotto finito è soggetta a stagionalità o comunque a variazioni nel corso dell’anno
  • Si dice spesso che il Kanban è reattivo ma poco proattivo, per sua natura di metodo PULL reagisce automaticamente trainando la produzione o gli approvvigionamenti ma non può essere proattivo, soprattutto nella gestione dei picchi e quindi non reagisce bene alle variazioni di domanda
  • E infine, come abbiamo detto, richiede attenzione e massima diligenza nell’operatività
  • In ogni caso, come metodologia manuale, è soggetta all’errore umano

Proprio per questi motivi L’Electronic Kanban System anche detto e-Kanban fu introdotto anche da Toyota per contrastare i punti deboli della metodologia tradizionale.

All’inizio lo scopo era di evitare che i cartellini dovessero viaggiare negli stabilimenti dei fornitori venendo perduti o attaccati erroneamente ma, successivamente, la tecnologia ha permesso di evidenziare molti altri miglioramenti che si possono sfruttare con una gestione elettronica del Kanban

I vantaggi del kanban elettronico

La gestione dei picchi di produzione e della variabilità nella domanda

Il modo in cui viene generalmente affrontato il problema dei picchi è quello dell’emissione del cartellino extra o extrakanban.

In pratica prevedendo che il picco per sua natura non comporta una stabilizzazione verso l’alto dei livelli produttivi, vengono inseriti nel sistema dei cartellini “provvisori” che non entrano ufficialmente nel circuito creando un ridimensionamento del kanban verso l’alto, ma hanno una “scadenza” ovvero terminata la loro funzione di incremento momentaneo escono dal circuito permettendo al sistema tarato di non essere influenzato dal picco di produzione o di domanda. Sulla variazione negativa il problema non si pone perché il kanban congela la situazione di fatto fintanto che la domanda non si ripresenta.

In un sistema classico, l’emissione di un cartellino extra comporterebbe notevoli difficoltà nel momento in cui il kanban, terminato il picco dovesse rientrare verso i sui livelli normali di funzionamento. Infatti, imputato fisicamente a sistema il cartellino extra, questo è difficile da gestire nel tempo può causare errori nella ripetizione di ordinativi che invece non dovevano essere fatti.

Il cartellino elettronico extra, invece, può essere emesso / annullato presso il fornitore senza che vi sia la necessità di gestirlo fisicamente, questo di fatto consente di predeterminare la funzione del cartellino nel processo e nel tempo.

La rintracciabilità del cartellino (kanban)

Nelle applicazioni classiche del kanban si possano presentare delle inefficienze o dei possibili errori proprio nel processo di gestione del cartellino fisico:

Abbiamo per esempio:

  • Tempi morti nella gestione dei cartellini cartacei
  • Comunicazione non in tempo reale con i fornitori
  • Mancanza di feedback da parte dei fornitori
  • nessuna evidenza se un cartellino viene smarrito o utilizzato erroneamente

Sono tutti errori o inefficienze che in una gestione tradizionale non possono essere segnalati o intercettati in tempo reale

La gestione elettronica del kanban consente invece di evitare tutti questi rischi
  • Gli eventi che riguardano il cartellino kanban sono tutti tracciati da software
  • Questo ci consente di evidenziare tutte le anomalie di gestione in quanto gli eventi che riguardano il cartellino danno una traccia precisa della rotazione dello stesso all’interno del circuito.
  • Tramite allert o segnalazioni predisposte, il kanban manager può avere evidenza oltre che dello stato in cui si trova un cartellino anche di eventuali problemi nella gestione dello stesso.

La segnalazione dei candidati kanban

In un kanban tradizionale devo ricorrere a tutta una serie di calcoli e analisi per individuare i migliori candidati ad essere inseriti nel circuito. Successivamente, in fase di mantenimento, devo comunque ripetere periodicamente i calcoli e le analisi per monitorare correttamente il sistema.
Questo comporta una serie di costi anche in termini di tempo speso per introdurre il sistema e poi mantenerlo correttamente.

Il kanban elettronico mi supporta invece con tutta una serie di calcoli automatici con benefici immediati.
  • Abbiamo un miglioramento nella selezione dei candidati
  • Miglioramento nella taratura del kanban

Il calcolo automatico ci consente inoltre:

  • di monitorare meglio il nostro sistema e quindi di aggiornarlo più spesso, se necessario;
  • inoltre abbiamo a disposizione tutta una serie di indicatori di controllo delle performance dei kanban.

Quindi senza dover fare dispendiose analisi su movimentazioni di magazzino, frequenza, valore, volume delle scorte movimentate, il software restituisce automaticamente il calcolo supportando il kanban manager nelle decisioni

Le proposte di dimensionamento del kanban

Anche il calcolo del dimensionamento del kanban è automatizzato in un sistema e-kanban e quindi non è necessario ricorrere ad analisi esterne sui dati di magazzino. Tutti i calcoli che avvengono direttamente sul sistema e vengono automaticamente proposti:

  • Il software è in grado di restituire una serie di valori sui parametri, e il Kanban Manager può prendere le sue decisioni confortato dall’evidenza del calcolo;
  • Inoltre il software restituisce tutta una serie di informazioni sull’andamento dei flussi.
Tutto questo ci mette nelle condizioni di:
  • Calcolare correttamente il giusto dimensionamento da assegnare al kanban;
  • Mantenere una taratura corretta del sistema con un ottimale dimensionamento delle scorte;
  • Valutare con precisione il lead time di ripristino delle scorte.

Si aggiunga la considerazione che un inventario automatico delle scorte è praticamente impossibile da ottenere da un sistema kanban tradizionale. Il kanban tradizionale infatti, per sua natura, non traccia l’esistenza fisica delle scorte semplicemente ne predetermina il flusso e nulla può dire sulla consistenza reale dei materiali in attraversamento del sistema.

Il kanban elettronico invece, grazie alla completa tracciabilità dei cartellini e dei contenitori, restituisce in tempo reale la consistenza e lo stato di attraversamento dei materiali nel ciclo e elimina di fatto la necessità in fase di inventario di verificare fisicamente la quantità di scorte presenti.

L’utilizzo dei portali web nel Kanban Elettronico

Altro grande vantaggio che si ottiene da un kanban elettronico è quello dell’integrazione informativa che si può ottenere dall’uso di portali web-based con la condivisione delle informazioni lungo la catena di fornitura.

Semplicemente l’accesso al software si può fare da browser web e i fornitori possono avere degli accessi riservati con le informazioni che li riguardano, gli ordini possono essere trasmessi automaticamente.

Sostanzialmente viene azzerato il problema delle distanze e delle movimentazioni fisiche dei cartellini aumentando molto la risposta del sistema sui tempi di trasmissione e gestione stessa del kanban. Gli operatori del magazzino, per esempio, possono far uso di terminali touch screen per i dichiarativi, terminali RFID per i rilevamenti,  tutte informazioni che il sistema e-kanban recepisce in tempo reale.

L’aggiornamento delle informazioni è istantaneo e possiamo dire che un aspetto peculiare del kanban elettronico è la possibilità di dematerializzare il kanban fisico senza creare nessuna conseguenza sul buon funzionamento del sistema.

La nuova era del Kanban 4.0

Il Kanban elettronico quindi, con l’integrazione completa dei flussi informativi che lo riguardano, è a tutti gli effetti un kanban 4.0.

Possiamo quindi concludere osservando che Il kanban elettronico:

  • enfatizza i benefici del kanban tradizionale eliminandone, nello stesso tempo,  i rischi di errori e i costi di gestione e manutenzione;
  • utilizza la tecnologia per integrare completamente le informazioni della metodologia kanban con i sistemi informativi di fabbrica, oggi possiamo applicare sensori intelligenti al circuito kanban, dotare i contenitori di etichette RFID che al passaggio attraverso varchi di rilevamento o a contatto con i sensori stessi possono fornire automaticamente al software di gestione cambio di stato dei cartellini o dei contenitori così taggati.

Di fatto l’applicazione della tecnologia e del software al Kanban lo ha trasformato a tutti gli effetti da sistema manuale e limitato a un sistema automatizzato, moderno e attuale, in grado di integrarsi perfettamente nei flussi informativi tipici dei sistemi Industria 4.0.

Gestione Carico Scarico Automezzi Industria 4.0

Un polo logistico importante

A seguito degli incontri con la Direzione Aziendale di un polo logistico di primaria importanza del settore alimentare, era emersa la necessità sviluppare un sistema di gestione informatizzato ed automatico per la gestione e amministrazione del processo di carico e scarico degli automezzi (Centinati e Autocisterne) che quotidianamente si presentavano ai varchi per effettuare consegna e ritiro della merce.

L’azienda è un punto di riferimento importante per il settore dei trasporti sfusi, per la movimentazione, lavorazione e confezionamento merci, con aree adibite a magazzino per 60.000 mq, 80 autosilos da 58.000 lt, 130 mezzi pesanti di proprietà, svariati impianti di lavorazione oltre che lavaggio mezzi certificato.

Gli accessi e i varchi in totale delle aree di movimentazione sono nove, con un punto di registrazione mezzi, vicino agli uffici amministrativi della logistica.

La necessità principale era di programmare e gestire gli accessi permettendo la registrazione dei mezzi e l’eliminazione delle code alle piazzole di sosta esterne al complesso che comunque sono limitate e in spazi pubblici.

Riassumendo gli obiettivi del progetto

  1. dotare l’azienda di un sistema informativo per la gestione degli automezzi
  2. velocizzare ed ottimizzare il processi di gestione delle code
  3. evitare l’addebito di spese di extra-sosta da parte dai corrieri terzisti
  4. acquisire ed archiviare elettronicamente la documentazione
  5. ridurre l’impiego di personale per l’amministrazione delle pratiche
  6. automatizzare le informative ai conducenti sulle procedure di l’accesso all’area
  7. informativa multilingua per i corrieri esteri

L'approccio adottato

  • utilizzo della tecnologia RFID UHF per gestire gli accessi all’area
  • sviluppo del software per la gestione delle registrazioni dei corrieri e l’acquisizione documentale
  • allestimento di aree dedicata ai corrieri in arrivo per la registrazione
  • adozione di totem touch screen all’interno delle aree di registrazione dove gli autisti in arrivo possono auto-registrarsi
  • adozione di appositi scanner per caricare digitalmente l’archivio dei documenti (bolle di carico e documenti di trasporto)
  • adozione di distributori tessere RFID che i corrieri ricevono per accedere all’area dopo aver effettuato la registrazione
  • adozione di antenne UHF per l’apertura automatica dei varchi di accesso.

Il processo analizzato

Arrivo dei mezzi e registrazione ai terminali

  • I camionisti in arrivo parcheggiano nell’area esterna temporaneamente ed accedono tramite pedonale all’area adibita alla registrazione e ritiro ticket (Tag RFID UHF) di priorità ed accesso

Check-In – registrazione Kiosco

  • L’autista presso il Kiosco Touch screen dotato di scanner e distributore tessere RFID Selezione dalla schermata iniziale la propria lingua ed inizia la procedura di registrazione
  • l’ inserimento dati per matching interno (ERP) sono:
    • anagrafica (nome, cognome, cellulare)
    • numero ordine (barcode sulla email di conferma arrivo)
    • informativa sicurezza e privacy (da confermare)
  • Il sistema assegna la priorità e cronologia di coda
  • Il sistema assegna la tipologia del ticket (o altro) secondo il numero d’ordine, infatti le prime 3 cifre (100xx, 002xx, 006xxx) individuano il tipo di merce per lo scarico
  • L’autista durante il processo di registrazione viene richiesto di scansionare documenti di viaggio e patente
  • A conclusione della procedura di registrazione il kiosco eroga la tessera RFID UHF che verrà utilizzata dall’autista per l’apertura dei varchi quando sarà arrivato il suo turno, il TAG consente l’apertura solo per priorità automatica e/o assegnazione di turno da parte dell’amministrazione

Attivazione del TIMER per il controllo di durata extra sosta:

    • Il timing offre il controllo di eventuali PENALI di SOSTA: 30 minuti prima dello scadere del limite extra sosta, INVIA un ALERT all’operatore il quale eventualmente potrà forzare la priorità (del socio sul non socio)
    • Chiamata d’ingresso il sistema effettua l’invio di sms all’autista quando arriva il suo turno per accedere all’area

Chiamata al varco di accesso

  • Il sistema comunica all’autista con SMS il numero di coda corrispondente e le istruzioni da seguire (in lingua)
  • Il camion avrà accesso all’area interna con il ticket che permette l’apertura del cancello/sbarra.
  • Il ticket potrà servire per gestire le fasi del processo di carico/scarico e relative tempistiche
  • l’autista si dirige alla bilancia per la rilevazione del peso lordo che avviene solo a fronte della consegna dei documenti in originale
  • Successivamente passerà alla baia di carico o scarico
  • Al termine tornerà alla bilancia per il peso della tara
  • Ritirerà i documenti timbrati e firmati dall’ufficio apposito

Check-Out – Procedura di uscita

  • A questo punto il ticket permetterà di abilitare le sbarre d’uscita
  • Il camion potrà aprire il cancello con l’inserimento del ticket sulla colonnina posizionata ai varchi di uscita, la tessera RFID UHF verrà quindi recuperata all’uscita per essere reimmessa successivamente nel ciclo

Gestione utenti soci

  • essendo un utente già profilato avrà un RFID UHF (univoco e personale)
  • Il veicolo del socio avrà priorità maggiore rispetto alla coda ordinaria
  • Il socio dovrà utilizzare ingressi differenti
  • Il socio potrà accedere al processo carico/scarico fuori dalla coda con ordine e priorità cronologica interna
  • L’assegnazione della priorità cronologica interna prevale sulla assegnazione di priorità esterna: i vettori non soci resteranno fermi in attesa senza che la coda proceda

Conclusioni

Il sistema hardware e software descritto è stato implementato con successo e nei tempi stabiliti permettendo all’azienda di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati:

  • controllo totale degli accessi con puntuale registrazione degli eventi
  • risparmio di risorse negli uffici amministrativi
  • eliminazione delle code e dei conflitti di priorità
  • puntuale programmazione delle operazioni di scarico/carico degli automezzi
  • automazione delle procedure documentali
  • acquisizione digitalizzata dei documenti di carico scarico
  • multilingua delle istruzioni
  • informativa di sicurezza puntualmente sottoscritta dagli operatori che accedono all’area
  • automazioni nelle aperture ai varchi e nelle chiamate all’accesso all’area

Schedulatore di produzione a capacità finita per Navision®

Il progetto

Presso l’Azienda, Leader mondiale nella produzione di gabbiette metalliche per tappi di bottiglia, nel processo di implementazione del nuovo ERP Navision di Microsoft si poneva il problema di sviluppare un nuovo schedulatore della produzione. Il software di programmazione utilizzato nel vecchio ERP non era applicabile in quanto obsoleto e comunque non compatibile all’integrazione con Microsoft Navision. Malgrado i notevoli vantaggi evidenziati dall’impianto NAV su tutta la gestione aziendale, era di fondamentale importanza per i vertici aziendali avere uno strumento di programmazione dei processi di produzione agile ed intuitivo, con funzionalità grafiche drag&drop, che rispondesse alle prassi comunemente usate dall’organizzazione per saturare la capacità produttiva degli impianti e delle risorse, capace di evidenziare fermi macchina, manutenzioni, orari di produzione, ferie e festività e quant’altro necessario ad una puntuale ed esaustiva programmazione delle linee produttive.

Il vecchio schedulatore

L'analisi e la preparazione

A seguito degli incontri e conversazioni preliminari con gli attori interessati sono emerse più chiaramente le esigenze espresse dal cliente e sono stati condivisi gli obiettivi di progetto per lo sviluppo di un sistema di schedulazione della produzione su base dati Navision con collegamento tra i due software che sarebbe stato tramite webservices con le seguenti caratteristiche:
– Rischedulazione degli ordini di Produzione per i diversi macchinari:
– Cambio linea/macchina
– Variazione data/ora inizio e fine produzione
– Ricalcolo automatico dei tempi di lavorazione sulla base di tabelle macchina;
– Verifica interattiva fattibilità controllo data consegna cliente;
– Colorazione interattiva dell’ordine;
– Gestire le informazioni relative all’OP:
– Aggiornamento Ordine di produzione da NAV;
– Posizionamento sul Time Table;

La scelta tecnologica

Come da specifiche e richieste il software sarebbe stato sviluppato con tecnologia Java EE e da
eventuale database MySQL. Da approfondire e propedeutico allo sviluppo è il connettore software tra l’applicativo Schedulatore e Navision e la disponibilità di un “tempo lavoro macchina” continuativo o periodico.

Il nuovo schedulatore grafico integrato Navision®